Come si cura la cataratta nei cani anziani

La diagnosi di cataratta nel cane anziano non deve spaventare, ciò che importa è intervenire tempestivamente prima che si verifichino complicanze. Bisogna però fare un distinguo tra sclerosi del cristallino e cataratta vera e propria.

La sclerosi del cristallino

La sclerosi del cristallino nel cane anziano non è da considerarsi una patologia, ma un normale processo di invecchiamento della lente dell’occhio, che diventa poco ossigenata e imbibita di acqua, perdendo poco a poco la sua normale trasparenza. L’occhio del cane anziano appare un po’ velato, ma la sclerosi non gli impedisce di vederci, quindi in questi casi non si deve intervenire. La sclerosi del cristallino però può progredire al punto di diventare una cataratta, in tal caso la prima cosa da fare è una visita oculistica per accertarsi da quale tipo di cataratta sia affetto il cane.

I vari stadi evolutivi

La cataratta nei cani: cause, sintomi e prevenzione

La cataratta cane anziano è divisa in vari stadi:

  • Cataratta immatura: si riesce ancora a vedere il fondo dell’occhio, per cui anche la capacità visiva del cane è ancora buona.
  • Cataratta matura: non si riesce più a vedere il fondo oculare, quindi il cane risulta cieco.
  • Cataratta ipermatura: la cataratta diventa liquefatta e il cristallino non è più integro, provocando infiammazione delle strutture anatomiche vicine alla lente.

Terapia medica

Photo by Engin Akyurt on Pexels.com

Come si cura la cataratta nei cani anziani? Quando è possibile evitare l’intervento chirurgico? Innanzitutto la cataratta cane prevede una diagnosi accurata, fatta da un oculista veterinario che, attraverso l’utilizzo di un oftalmoscopio e di una lampada a fessura, diagnostica a quale stadio di evoluzione si trova la cataratta nel cane. Solo se si tratta di una cataratta immatura può essere evitata la chirurgia temporaneamente, tenendo sotto controllo con visite programmate nel tempo l’evoluzione. Esistono in tal caso dei colliri che, sia ben chiaro, non risolvono la cataratta già presente, ma che possono ritardare l’evoluzione. Un collirio è a base di Bendazac Lisina, utilizzata in campo umano per lo stesso scopo. Si sono fatti studi sul cane e si è visto che ha un meccanismo d’azione tale per cui si riesce a rallentare l’opacizzazione, ma solo se si tratta di cataratta immatura o incipiente. In alcuni casi si è riscontrata una regressione della cataratta. In ogni caso la terapia è piuttosto lunga: va dai 3 ai 5 mesi. Deve esserci la prescrizione veterinaria. Un altro collirio che viene prescritto in corso di cataratta che non risolve il problema ma lo riduce è l’atropina collirio, che agisce allargando la pupilla e permettendo al cane di vedere meglio attraverso l’area che sta attorno alla parte opaca. Efficace solo se la cataratta è incipiente cioè all’inizio del suo sviluppo. Deve essere prescritto dal medico veterinario, perché è un farmaco ad uso umano. Un’altra possibilità è l’utilizzo di un collirio a base di cineraria marittima, una sostanza erbacea che agisce sul cristallino dell’occhio rallentando l’evoluzione.

Terapia chirurgica

L'intervento per cataratta, la tecnica | dott. Federico FRIEDE
Sonda che frammenta e aspira il cristallino opaco

Per curare la cataratta nei cani anziani che hanno una forma matura, cioè che sono ciechi a causa dell’opacità del cristallino, l’intervento chirurgico è la terapia d’elezione. La chirurgia consiste nell’asportazione del cristallino opaco e nell’inserimento di una lente artificiale. L’intervento chirurgico di cataratta nel cane si chiama facoemulsificazione, tradotto in termini più comprensibili si agisce sulla frantumazione e successiva aspirazione del cristallino opaco. Successivamente si può applicare una lente artificiale che permette al cane di mettere di nuovo a fuoco gli oggetti. In certi casi il chirurgo può valutare che non sia possibile applicare la lente artificiale, in tal caso il cane potrà comunque vedere meglio da lontano, un po’ meno da vicino. La percentuale di successo dell’intervento chirurgico di cataratta nel cane si aggira attorno al 80-95% a seconda del tipo di cataratta. E’ lecito chiedersi se si può operare un cane anziano con sicurezza e la risposta è che dipende dalle sue condizioni di salute, che si possono accertare facendo una visita veterinaria specifica per valutare se il cane anziano può sostenere l’anestesia senza incorrere in pericoli.

Periodo postoperatorio

Photo by Ivan Babydov on Pexels.com

Dopo l’intervento di cataratta è molto importante che il proprietario si dedichi alla cura dell’occhio operato in maniera sistematica e attenta. Gran parte della riuscita dell’intervento, oltre che all’esperienza del chirurgo dipende anche dalla capacità del proprietario di attenersi scrupolosamente alle indicazioni terapeutiche prescritte. Infatti i colliri che dovranno essere somministrati nel post intervento di cataratta nel cane anziano sono diversi e le gocce di collirio devono essere messe nell’occhio almeno 4-6 volte al giorno per un totale di 3 settimane. Inoltre il cane anziano operato dovrà indossare un collare di Elisabetta per evitare di toccarsi l’occhio operato per almeno una settimana. I punti di sutura non devono essere asportati perché generalmente si utilizzano dei punti riassorbili. Si consiglia infine di far fare al cane solo piccole passeggiate al guinzaglio in modo da evitare che possa inavvertitamente procurare danni all’occhio operato.

E’ importante sapere come accorgersi se il cane ha la cataratta, perché certamente, a differenza di noi umani, non deve leggere il giornale ogni mattina, ma migliorare la sua capacità visiva indubbiamente gli regala passeggiate serene e soddisfacenti, che contribuiscono al suo benessere generale.

Pubblicità

6 risposte a "Come si cura la cataratta nei cani anziani"

Add yours

    1. Buonasera Beatrice, le consiglio di leggere l’articolo che ho scritto sul costo dell’intervento di cataratta. Comunque dovrebbe consultare un vererinario oculista, che saprà darle tutte le risposte in merito ai costi. Richieda un preventivo prima di accettare l’intervento.

      "Mi piace"

      1. Buonasera Rosy, senza aver visitato il cane non posso dirle se è il caso di operarlo o meno. In ogni caso l’importante è che il suo cane venga visitato da un veterinario con una specializzazione in oftalmologia (oculistica), in modo che, attraverso una visita specialistica, possa capire se il suo cane ha una cataratta o solo una sclerosi del cristallino. In entrambi i casi gli occhi appaiono opachi, ma se è una cataratta si valuterà l’intervento, mentre nel caso di sclerosi del cristallino non sarà necessario intervenire perché si tratta di un normale processo di invecchiamento, che comunque permette al cane di vedere. Spero di esserle stata utile.

        "Mi piace"

      2. La ringrazio per la risposta, il mio cane è già stato visitato da un medico oculista specializzato per animali ed è cataratta, purtroppo l’intervento costa un po’ troppo perché mi ha chiesto €4000 purtroppo la mia disponibilità è limitata e non posso affrontare una spesa del genere, può indicarmi qualche centro dove posso portarlo Io abito a Torino.Grazie

        "Mi piace"

      3. Buongiorno Rosy, mi scuso per il ritardo nella risposta. Le consiglio eventualmente di provare presso l’università veterinaria, dove forse possono proporle qualcosa di diverso. Saluti.

        "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: