Operare un cane anziano: è pericoloso?

Negli ultimi anni l’attenzione e le cure rivolte agli animali domestici sia da parte dei proprietari che da parte dei medici veterinari si sono molto sviluppate e nella maggior parte dei casi si è assistito ad una specializzazione nei vari settori della medicina veterinaria. Questo ha fatto sì che i cani e i gatti che vivono nelle nostre case siano più longevi. Per questo una delle domande che più frequentemente mi hanno rivolto i proprietari dei cani che ho curato, è stata proprio la seguente: operare un cane anziano è pericoloso? La mia risposta si basa sia su dati di fatto oggettivi sia sull’esperienza, senza la quale un dato oggettivo rimane a mio avviso un dato sterile, sul quale si può poco far affidamento.

In medicina veterinaria il cane è considerato anziano al compimento degli 8 anni d’età.

La fase pre-operatoria

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Decidere se operare o no cane anziano dipende prima di tutto dallo stato di salute del cane stesso. Per questo motivo il medico veterinario sottoporrà il cane ad una visita medica pre-operatoria, durante la quale valuterà lo stato di idratazione, la perfusione delle mucose che devono essere rosee, la temperatura, la presenza o meno di soffi cardiaci, il quadro polmonare ed infine l’addome. Il cane non deve aver avuto sintomi particolari come tosse, vomito o diarrea prima dell’intervento chirurgico, in caso contrario il veterinario deve assolutamente essere avvisato per tempo. Dopo la visita medica il veterinario procede con un prelievo di sangue che permette di verificare i parametri ematologici, cioè sanguigni, di vari organi tra cui: fegato, reni, pancreas. Inoltre un esame del sangue permette di verificare che non vi siano in corso eventuali infezioni batteriche e che il cane non abbia problemi di anemia attraverso l’esame emocromocitometrico. Qualora alcuni parametri risultino alterati, al di fuori del range di normalità, si procede con indagini diagnostiche più approfondite come la diagnostica per immagini, cioè l’ecografia o la radiologia. Nel primo caso l’ecografia permette di indagare gli organi che hanno una funzionalità alterata, evidenziando stati infiammatori o di altra natura, mentre la radiografia generalmente permette di mettere in evidenzia eventuali masse neo-formate in addome o organi di dimensioni maggiori rispetto alla norma. In fase pre-operatoria se il cane è anziano è prevista una visita cardiologica approfondita corredata da dati oggettivi che si rilevano tramite un ECG o elettrocardiogramma o tramite un ecocardiografia, grazie alla quale si può valutare la gravità di eventuali soffi cardiaci, che altro non sono che una conseguenza delle valvole del cuore che hanno una chiusura “difettosa”.

Bisogna considerare la reale necessità dell’intervento chirurgico rispetto alla condizione fisica del cane anziano.

La fase operatoria

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Durante la fase operatoria bisogna tener conto di alcuni aspetti che si possono verificare maggiormente se il cane è anziano: eventuali emorragie possono essere più difficili da fermare, è utile pertanto aver eseguito un esame del sangue per valutare se la coagulazione del soggetto da operare è efficiente. La ferita chirurgica può impiegare più tempo a guarire, proprio perché nel cane anziano la capacità dei tessuti di riparare una ferita è rallentata, in tal caso è assolutamente importante che l’intervento avvenga in totale sterilità e in secondo luogo che il proprietario segua con cura ogni prescrizione del veterinario nel post intervento. Un’ulteriore valutazione che indica se è il caso di operare il cane anziano o meno è la stima della durata dell’intervento. Se si tratta di un’operazione di breve durata, anche l’anestesia sarà breve e quindi sarà meno pesante da smaltire per il cane.

E’ necessario conoscere le probabili complicanze in modo da intervenire tempestivamente.

L’anestesia è sicura?

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Al giorno d’oggi l’anestesia in campo veterinario è “sicura”, nel senso che i protocolli utilizzati sono ampiamente consolidati e pertanto se ne conoscono gli eventuali effetti collaterali e si è in grado di intervenire tempestivamente. L’età del paziente, che sia un cane giovane o un cane anziano, non impedisce di praticare un’anestesia in sicurezza, proprio perché vi è l’utilizzo di farmaci usati in dosi studiate appositamente per ciascun paziente. Certamente però il medico veterinario non può prevedere eventuali reazioni allergiche al farmaco anestetico, che possono portare a gravi conseguenze fino a volte alla morte del paziente. Il veterinario può responsabilmente valutare la situazione fisica del cane anziano e in base a questa valutazione decidere se il soggetto può essere messo in anestesia con “sicurezza”. La parola “sicurezza” è tra virgolette proprio perché nella valutazione che il medico veterinario fa in scienza e coscienza non rientra l’eventuale reazione allergica al farmaco anestetico. Cani anziani cardiopatici possono essere messi in anestesia con cautela, valutando il tipo di farmaco anestetico e valutando con accuratezza la quantità di fluidi da somministrare durante l’operazione chirurgica. Lo stesso vale per il paziente con insufficienza epatica, nel quale il risveglio può essere rallentato, proprio perché il fegato è l’organo deputato allo smaltimento dei farmaci.

Ad ogni paziente la sua anestesia, studiata su misura.

La valutazione del rischio/beneficio

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Ciò che il medico veterinario fa prima di proporre un’operazione al cane anziano è la valutazione del rischio/beneficio: si tratta di spiegare al proprietario con chiarezza quali sono i rischi a cui il cane anziano può andare incontro e quali sono i benefici che otterrebbe facendo operare il cane. Se il piatto della bilancia propende verso i benefici si decide a favore dell’intervento chirurgico, viceversa se propende verso i rischi è necessario optare per una soluzione conservativa. Ogni volta che si sottopone un animale ad intervento chirurgico e quindi anche ad anestesia, viene richiesto al proprietario di firmare un documento denominato “consenso informato”, nel quale il medico veterinario mette nero su bianco la diagnosi, il tipo di intervento chirurgico che intende praticare all’animale e il tipo di anestesia, e allo stesso tempo richiede al proprietario di impegnarsi a curare nel post operatorio il proprio animale, seguendo con attenzione e costanza le indicazioni rilasciate dal veterinario. Inoltre viene segnalata la possibile comparsa di reazioni avverse per reazioni allergiche, che purtroppo il veterinario non può prevedere. Questo documento è molto importante perché tutela sia il veterinario che il proprietario del cane, pertanto deve essere preteso ogni volta che un animale viene sottoposto ad anestesia o chirurgia.

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Spero di aver chiarito a sufficienza questo argomento, che sta particolarmente a cuore a tutti coloro che hanno un cane anziano. Ricordiamo che il benessere del proprio animale da compagnia dipende da noi e noi ne siamo responsabili, anche quando si tratta di decidere se farlo operare oppure no. Pertanto valutare insieme al proprio medico veterinario i rischi e i benefici dell’intervento è un passo importantissimo ed essenziale per prendersi cura del nostro amico a quattro zampe.

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Una risposta a "Operare un cane anziano: è pericoloso?"

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  1. Buona notte Dott.sa Tassi Gaia, grazie della dettagliata informazione x eventuale decisione da prendere x la salute del ns amico ” cane. anziano” .

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