Si tratta di un tumore cutaneo, che colpisce prevalentemente cani anziani, dagli 8 anni in su, e cani con poca o nessuna pigmentazione cutanea. Per intendersi colpisce soprattutto i cani bianchi, anziani, che abbiano una predisposizione genetica (secondo alcuni studi) e che vengano esposti ai raggi solari.
Dove e come si presenta?
Le aree colpite dal carcinoma squamocellulare sono quelle maggiormente esposte ai raggi del sole, quindi dorso del naso, punta delle orecchie, palpebre, ma anche punta delle zampe vicino all’unghia, scroto, arti e fianchi. Ha un aspetto crostoso o a cavolfiore e in genere procura fastidio e prurito, per cui il cane tende a leccare la zona colpita. Questo comporta possibili infezioni del tumore, da sottoporre ad attenta visita veterinaria. È un tumore maligno, localmente invasivo, pertanto si rende necessaria l’asportazione laddove la salute generale e l’età del cane lo permetta.
Terapia

La terapia chirurgica è la principale soluzione a questo problema di salute. L’intervento chirurgico del carcinoma squamocellulare prevede l’asportazione ad ampio margine della neoformazione, cercando così di asportarlo completamente. Una volta asportato viene inviato al laboratorio per essere confermata la diagnosi. In caso di impossibilità all’intervento chirurgico per cause correlate per esempio all’età del cane (alto rischio in anestesia), è possibile optare per terapie meno invasive come per esempio la crioterapia, la radioterapia, la chemioterapia cosiddetta intralesionale, cioè iniettata all’interno del tumore stesso. La decisione su come procedere e su quale terapia sia meglio scegliere per il vostro cane è da valutare insieme al vostro veterinario di fiducia.
Si può prevenire?
La prevenzione del carcinoma squamocellulare nel cane anziano è fondamentale soprattutto quando lo si espone ai raggi solari. Quindi se il cane è anziano, oltre gli 8 anni, e ha il mantello bianco, orecchie e naso bianchi, si consiglia di applicare una crema solare. Generalmente serve una crema solare coprente e protettiva con fattore di protezione a partire almeno dal fattore 30. Purtroppo però alcuni studi hanno messo in evidenza la possibilità che ci sia una predisposizione genetica, di fronte alla quale la prevenzione può poco.

Se trovate una neoformazione sulla cute del vostro cane anziano, non aspettate troppo, recatevi subito dal veterinario e chiedete che venga analizzato. In questi casi la tempestività può essere la salvezza.
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