Questo fatto risale al periodo della guerra fredda, quando un gruppo di subacquei appartenenti alla marina militare stava riparando un recinto di balene beluga. All’improvviso uno dei sommozzatori riemerse rapidamente in superficie chiedendo ai presenti chi gli avesse urlato “out out out” che in inglese significa “fuori fuori fuori” e restò stupito quando scoprì che nessuno gli aveva ordinato di uscire.
Le vocalizzazioni di Noc

Non era la voce di un umano ma quella di una balena beluga di nome Noc, che era riuscita ad imitare le parole che di solito sentiva dire ai sommozzatori. A questo punto il ricercatore Ridgway e altri dell’NMMF (National Marine Mammal Foundation) decisero di registrare i suoni che provenivano dai fondali del recinto in cui vivevano i beluga e scoprirono che era davvero stato Noc a parlare quel giorno.
Come ci riusciva

I ricercatori capirono che per riuscire a parlare e a pronunciare quelle parole simili alla voce umana, il beluga Noc aveva dovuto modificare il suo normale modo di emettere suoni, utilizzando la laringe (come facciamo noi umani) invece del tratto nasale come fanno i beluga.
L’audio della voce di Noc

Il beluga Noc riusciva perciò a emettere suoni molto simili alla voce dell’uomo; i ricercatori registrarono la sua voce per studiarla e si chiesero perchè lo facesse. “Le nostre osservazioni suggeriscono che la balena ha dovuto modificare la sua meccanica vocale per emettere suoni simili a parole”, ha affermato Sam Ridgway della National Marine Mammal Foundation. “Tale sforzo evidente suggerisce la motivazione per il contatto.” Significa perciò che la balena Noc si è dovuto sforzare molto per riuscire a comunicare e che lo ha fatto volontariamente per avere un contatto più stretto con l’uomo.
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